Citroen C3: il risveglio della addormentata

Oggi vi presentiamo una ottimizzazione di una Citroen C3 1.6 ehdi.

Auto, accreditata per 92cv e 230nm di coppia, dal punto di vista di numeri presenta valori di potenza che dovrebbero garantire una buona erogazione, e permettere a questa city car di essere fruita senza troppi problemi

Purtroppo i dati targa nelle vetture euro5-6 spesso falsano le aspettative dei clienti, perchè nell’ottica del contenimento delle emissioni, vengono disegnate curve di coppia molto vuote sotto i 2500 giri.

Il cliente ci ha contattato perchè, soprattutto con il climatizzatore acceso, l’auto diventava pigra: nel traffico si riscontrava un vero e proprio vuoto d’erogazione fino a 2500 giri. Questo vuoto obbligava a pesanti accelerate per superare questo regime, e portava i consumi alle stelle.

L’intervento è stato eseguito tramite porta diagnostica OBD, e ha permesso un guadagno di 50Nm di coppia e 25cv.

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Ottimizzazione BMW 650I

Di seguito vi presentiamo alcune foto della ottimizzazione di una BMW F12 con motorizzazione N63B44

Questo motore sviluppato da BMW è un V8 90° biturbo, che in configurazione originale sviluppa 407Cv e 600Nm di coppia su questo modello

Nella sua massima espressione di potenza, purtroppo limitata ad altri mercati, sviluppa 462cv e 650Nm di coppia.

Il software che abbiamo sviluppato, grazie anche alla maniacale manutenzione di questo esemplare, e dai carburanti premium impiegati dal proprietario, ci ha permesso di raggiungere i 470cv e 700nm di coppia.

Questo, in pieno rispetto dell’ottimo cambio automatico ZF 8HP70, testato fino a 700nm di coppia

La centralina elettronica, sviluppata da Siemens, unita al nostro programmatore, ci ha permesso una lettura e scrittura senza l’apertura, pertanto totalmente invisibile e ripristinabile su richiesta.

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Downsizing: il punto di svolta del chiptuning

Di Downsizing si è sempre più sentito parlare nell’ultimo decennio: motori piccoli dalle alte prestazioni.

Bisogna andare indietro con gli anni per capire da dove parte.

Erano gli anni 80: andavi in concessionario, e vedevi una grossa differenza di prezzo tra le varie motorizzazioni. Se compravi un’auto benzina sopra il 2000 di cilindrata eri benestante e dovevi pagare l’IVA al 36%.

Un settore sempre “preda” della tassazione abnorme è stato il settore delle automobili: la passione degli italiani.

Con il senno di poi, forse dobbiamo ringraziare quegli anni, perché per contenere la tassazione, le case automobilistiche si sono sempre di più impegnate nel dare la massima potenza contenendo la cilindrata.

I vecchi motori aspirati Mercedes e Bmw che per contare i cilindri servivano due mani, e dai consumi ormai impronunciabili, si sono piano piano ridotti a piccoli motori, ma sovralimentati.

La sovralimentazione in quegli anni era riservata alle auto da corsa e a qualche sporadico modello stradale: l’elettronica era molto poca, e il turbolag invece abbondava, ed erano perciò molto difficili da gestire.

Sempre di più però le casi produttrici hanno investito in questo progetto: rendere guidabile, docile e affidabile questo tipo di motori, che avevano il pregio di dare grande potenza a richiesta. E per fare ciò, è entrata nel settore auto l’elettronica.

L’elettronica permette di gestire questa potenza, permette di gestire le temperature, permette di gestire i consumi.

Questa versatilità unita alla diffusione di questi motori ha la aperto le porte al settore del chiptuning: mentre nei motori aspirati l’aumento delle prestazioni era vincolato a grosse e costose modifiche meccaniche, ora si possono ottenere grossi incrementi di prestazioni, solo variando i parametri di funzionamento del motore e della sovralimentazione.

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